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Network

  • Position Paper
  • "Verso un nuovo IED"
  • Numero 01 - 8 Giugno 2018
Comitato Scientifico
  • Comitato Scientifico

Uno dei grandi cambiamenti paradigmatici che possono segnare la transizione dal secondo al terzo millennio possa essere il passaggio da una cultura della competizione ad una della collaborazione; vari segnali indicano un movimento generale in questa direzione e, indipendentemente dai trends, un'autonoma decisione dello IED di assumere la collaborazione come “cultura” e “modello operativo” può rappresentare una scelta fondamentale per la costruzione di uno IED più aggiornato ed avanzato; la decisione di strutturarsi come Network rappresenta già un passo in questa direzione; Network è sinonimo di “collaborazione”.

Sicuramente Network è un modello più vicino, rispetto all’attuale, al popolo degli studenti di oggi oltre che rappresentare uno statement, in termini culturali, per un modello di pianeta maggiormente sostenibile, meno diseguale, più ragionevole di altri.

Un “vero” Network rappresenta inoltre un robusto differenziale con la concorrenza e quindi un valore commerciale da monetizzare.

Il concetto contemporaneo di Network è associato ad una “forma” che è molto diversa da quella delle imprese tradizionali del XX secolo. Il sistema è dinamico, pulsante, come un organismo vivo cresce dove può e si contrae dove incontra problemi e difficoltà; la struttura inoltre non è definitiva ma mutante, e le relazioni sono basate sull’efficienza dei rapporti piuttosto che su regole, sui risultati; la comunicazione è più spesso point to point che via nexus, e il valore si crea per incrementi successivi permessi dall’accesso illimitato a energie diverse, processi e collaboratori.

Applicando questi concetti allo IED si potrebbe dire che le sedi sono i nuclei dedicati a massimizzare il potenziale del Genius Loci e dell’ambiente economico, culturale e sociale specifico sfruttando con la massima libertà le risorse disponibili (predominantemente conoscenza, informazioni, contatti) e le relazioni che il Network pone a disposizione di tutti.

L’energia che fa funzionare il motore è l’intelligenza, individuale e quindi distribuita, e le informazioni, molto più che il lavoro esecutivo tipico di una struttura gerarchicamente organizzata.

Il Network è, ovviamente, anche uno strumento di relazione con l’esterno, come nelle strutture cellulari ogni elemento, soprattutto i professori attivi anche nel contesto professionali e gli studenti, si interfacciano sia all’interno dello IED che con il mondo reale moltiplicando le opportunità di contatto e quindi di relazione; ciò comporta un parziale cessione di controllo, dal centro alla periferia, che può essere gestita con opportune azioni, soprattutto ai livelli superiori di gestione del Network stesso, delle informazioni, dell’immagine, ecc.

Il Network è, contemporaneamente, un giacimento della materia prima principale dello IED, informazioni e conoscenza; al management spetta mettere in moto la mappatura, l’organizzazione logica delle informazioni, comprenderne valore e potenziale e gestirlo per realizzare gli obiettivi che si è posto; in sostanza, fare una operazione di knowledge mining e knowledge mapping sul proprio Istituto, per identificare il potenziale inespresso e valorizzarlo.

Il Network è ancora un force multiplier, concetto sviluppato dai militari americani, strumento e tecnologia per aumentare l’efficienza complessiva del sistema nel raggiungimento degli obiettivi (l’esempio classico è quello del rifornimento in volo che permette di aumentare radicalmente il carico bellico e il raggio di azione di una data flotta).

Network significa e comporta un atteggiamento ed un modus operandi abbastanza diverso da quello tradizionale, molto più vicino alla mentalità dei giovani contemporanei ma con la necessaria dimensione professionale; come in ogni cambiamento emarginerà inevitabilmente chi non si saprà adattare, promuoverà chi ha maggior predisposizione, richiederà un aggiornamento della struttura che finirà per operare con priorità sostanzialmente diverse rispetto a quelle di oggi.

Alcune strutture operative continueranno ad esistere ma su un piano occulto visto che sono e rimangono rilevanti ma non hanno bisogno di visibilità; altre nasceranno per rispondere ad esigenze che si manifesteranno nel corso del processo di transizione; l’esperienza disponibile in tal senso suggerisce di procedere con agilità, leggerezza e velocità, pianificando il cambio con continuità in maniera che, psicologicamente, si possa cominciare ad operare quanto prima possibile nell’ambiente futuro.

Network è, intrinsecamente, open ended,the sky is the limit; pensiamo al patrimonio rappresentato dagli Alumni che Harvard sfrutta in modo magistrale, a quello delle expertises e delle “passioni” di un corpo docente che accumula 50 anni di storia in 2 continenti, al potenziale che rappresenta per le imprese collegate nei modi più diversi all’Istituto. In un contesto complesso, globalizzato, in costante evoluzione il valore del real estate che lo IED occupa nella mappa del Design è cresciuto esponenzialmente; oggi è switch, router, facilitatore e catalizzatore soprattutto di relazioni e conversazioni.

Un progetto di Network ha una componente scientifica, una tecnologica ed una di progetto ma il baricentro sta nel disegno e nella gestione degli elementi antropologici dell’organismo che migrerà di configurazione da una struttura sostanzialmente tradizionale ad un modello più organico e complesso.

Network significa e comporta un atteggiamento ed un modus operandi abbastanza diverso da quello tradizionale, molto più vicino alla mentalità dei giovani contemporanei ma con la necessaria dimensione professionale